martedì 13 ottobre 2009

Tu eri lì..


La telefonata è arrivata improvvisa: "muoviti, stà uscendo... hai dieci minuti !" Sono uscito di corsa, e dopo un breve tragitto ero già li, pronto, sulle scale di casa tua... giusto in tempo per sentire la porta al quarto piano che si chiudeva e il leggero ticchettio dei passi di Sandra che scendevano le scale. Sandra non prende mai l'ascensore, forse nella segreta speranza di incontrarmi... chissà. Io intanto la stavo aspettando al secondo piano, dove ero sicuro non ci fosse nessuno, al secondo piano ci sono solo uffici e di solito non c'è nessuno la Domenica mattina. Più sentivo i suoi tacchi avvicinarsi più aumentava l'eccitazione... finalmente l'avrei incontrata di nuovo, erano passati solo due giorni dall'ultima volta, ma già mi mancava. Dopo qualche interminabile istante Sandra sbuca dalle scale, bellissima come sempre, provocante come non mai. E' comparsa per prima una sensualissima scarpa in vernice nera con un taco vertiginoso, indossata da un paio di gambe affusolate e ricoperte da un sottile velo nero. Ho visto nei suoi occhi la sorpresa mista alla felicità nel vedermi: "ma come......." non le ho ho fatto finire la frase, la mia mano le ha chiuso la bocca, le mie dita si sono infilate tra le sue labbra, per impedirtle di parlare, di fare ulteriore rumore. L'ho girata velocemente contro il muro, senza grandi difficoltà. L'ho appoggiata al muro strofinando il mio sesso al suo meraviglioso culo. Sapevo che non avremmo avuto molto tempo, velocemente ho infilato la mano lungo le sue gambe, nascoste dalla gonna. Ho sentito sotto le mie dita il sottile velo delle calze, l'elastico delle autoreggenti ed il fresco delle cosce nude. Ho percepito il pizzo e il sottile filo del perizoma mentre con l'altra mano cercavo di abbassarmi i pantaloni ed estrarre il cazzo che già da tempo pulsava impaziente. Ho infilato le dita nella sua bocca umida di saliva e di voglia, prima di spingerle con forza dentro alla sua fica, ormai fradicia di voglia. Velocemente ho scostato il filo del perizoma, ho alzato la gonna e in un attimo sono entrato dentro di lei. Ho sentito un mugolio sordo, le sue labbra che mi mordevano le dita, piene della sua saliva, la lingua che spingeva sulla mano e la schiena che si inarcava, mentre io iniziavo un veloce e selvaggio su e giù.... lì, in piedi, sulle scale, appoggiati al muro del secondo piano. Una mano sulla sua bocca, l'altra sulla pancia per tenertla stretta a me, cercando di penetrarla il più in fondo possibile. Pochi minuti intensi fino a quando non ho esploso dentro di lei tutta la mia voglia. L'ho sentita tremare, il suo culo spingere verso di me come per non lasciarmi. E mentre il mio sesso fradicio usciva da lei, e i nostri umori scivolavano giù, a bagnarle le calze, mi ha sussurrato "muoviti, vai via, potrebbe arrivare mio marito !...:"   Ma io sapevo che tu eri lì, nascosto qualche piano più in sù con il tuo cazzo grondante in mano, a godere di questo nostro incontro.....

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