mercoledì 16 settembre 2009

Ieri sera.


Ho incotrato dopo anni un mio vecchio amico... e più precisamente un compagno di "seghe incrociate" una particolare tecnica di autoerotismo, messa a punto negli anni della nostra giovinezza.
Ora vi spiego: ci sdraiavamo sul divano di casa e, quì arriva il difficile, con una mano dovevamo tenere un giornaletto porno e con quella libera dovevamo impugnare il cazzo del nostro vicino e... come dire.... muoverlo ritmicamente su e giù..... vinceva chi riusciva a tenere il più a lungo possibile la mano sul'arnese del compagno senza farsi sbrodolare sulle dita.... Ovviamente lascio a voi immaginare cosa poteva succedere quando i concorrenti erano quattro.... (massimo numero di partecipanti raggiunto un pomeriggio di Luglio) Peccato che alla simpatica gara non abbia mai voluto partecipare nessuna ragazza.... loro, le ragazze interpellate, sostenevano di non avere nulla da impugnare. In parte avevano ragione, ma sono sicuro che saremo sicuramente riusciti a trovare una variante alla gara, giusto per fare partecipare anche loro... poverine.
Comunque la serata è passata veloce ad un tavolaccio di una vechia e anonima birreria, il locale non era un granchè, ma la birra sembrava buona, vista la quantità di liquido ingoiato quella sera.
Liquido che stava cominciando a fare il suo effeto, quando abbiamo tentato a piedi di ritornare a casa.
Nonostante la sensazione di leggerezza che ci accompagnava lungo la strada, siamo riusciti a raggiungere senza grossi problemi il portone di casa sua, con una certa abilità siamo persino riusciti a trovare la chiave giusta e ad entrare senza tanti problemi nell'androne.
A quel punto visto la sensazione di euforia che ci avvolgeva siamo rimasti ancora a parlare delle nostre scorribande giovanili, trascinati dall'alcol, dal piacere di essersi ritrovati e dalla voglia di ridere che probabilmente i tre boccali di birra a testa avevano sicuramente incoraggiato. Era piacevole ricordare tutte le nostre avventure, trascorse insieme, come per esempio le notti d'estate passate in motorino per andare a raggiungere le nostre amiche in vacanza in montagna...
Tra un racconto e l'altro siamo arrivati a parlare delle giornate passate a gareggiare con le seghe incrociate e a me è scappata una frase di troppo forse.....
"Mi sembra di ricordare che avevi un bel cazzone nodoso...tu"
E Paolo, senza nemmeno un cenno di imbarazzo, si abbassa le cerniera, sbottona i pantaloni, e mi presenta su una mano tutta la sua virilità... "Scusami, ma a forza di parlare di fighe e di trombate.. mi è venuto duro..... lo ricordavi così ?"  Non ricordo bene cosa mi sia passato per la testa in quel momento, ma alla vista di quel cazzone, duro e teso... quella cappella che sembrava mi guardasse, dicendomi..."baciami"... Mi sono abbassato lentamente... aspettando che Paolo mi dicesse di smettere, che mi fermasse... E invece niente.. più io mi abbassavo, più il cazzo di Paolo sembrava irrigidirsi e puntare verso me. Mi sono fermato a pochi centimentri da lui, ho guardato per bene la cappella dura e lucida, avevo una voglia di assaggiarlo che non immaginate nemmeno....   E' stato un attimo, ho socchiuso gli occhi e ho avvicinato le labbra.... non ricordo di aver mai succhiato un cazzo in vita mia.... La sensazione era stranissima... la sotto il mio cazzo tirava dei colpi chiuso com'era nei pantaloni... era come se gridasse "anche a me! anche a me!"
Ho aperto lentamente le labbra, inumidite con la lingua, ho appoggiato la cappella alla mia bocca, con una mano tenevo ben ferma quella meraviglia. Era stranissimo, morbido, sulle labbra mi dava una sensazione strana, l'ho leccato lentamente e poi piano piano, me lo sono infilato in bocca..... E' stato bellissimo..... sentivo sotto la lingua tutto il profilo della cappella, lo sentivo pulsare dentro la mia bocca..... Ho incominciato ad andare su e giù, a pompare sempre più forte, mentre con le mani aggrappate alle sue chiappe, lo spingevo verso me.... Ho chiuso gli occhi per assaporare meglio quel dolce cazzo che si infilava con foga nella mia bocca, un rivolo di saliva mi usciva dalle labbra mentre lo sentivo indurirsi sempre di più.... Fino a quando mi sono accorto che stava per venire, ho come sentito il suo seme che percorreve l'asta, e un fiotto caldo e gelatinoso mi ha riempito la bocca. Ho ingoiato tutto, avido di quel cazzone duro che continuava a stantuffarmi la bocca..... In ginocchio ai suoi piedi, succhiavo come un matto come per non perdermi nemmeno una goccia di quel nettare....
Mi sono staccato a malincuore, dando un'ultima leccata a quella meravigliosa cappella, mi sono alzato e ho abbracciato il mio amico che sorridendo mi disse..."La prossima volta però tocca a me..:"

Non mi sono mai considerato un Gay... ma quel cazzone in bocca mi è proprio piaciuto......

3 commenti:

  1. il racconto mi e piaciuto tanto,non ti dico che effetto ha avuto sul mio fratellino.....mandene altri,se vuoi potrei ispirarti un racconto con noi due protagonisti

    RispondiElimina
  2. sono felice che il racconto sia piaciuto a te e al tuo fratellino....

    RispondiElimina
  3. Complimenti,è davvero piaciuto tanto anche a me....ho provato sensazioni già vissute....come se rivivessi certi momenti stupendi......passati.E' emozionante trovare un cazzo bello,grosso,gonfio,liscio,setoso,avvolgerlo con le labbra e lambirlo con la lingua.....facendolo esplodere con fiotti caldi ed abbondanti di seme prezioso nella tua gola....mandare giù tutto guardandoti negli occhi in religiosa sottomissione al tuo membro virile.....
    Scrivi ancora,perfavore,sei fantastico,mi piacerebbe conoscerti....

    RispondiElimina